Publiscoop e il territorio, la nostra presenza sulla Tribuna di Treviso

Prima, durante e dopo il grande evento del 6 settembre 2024, Publiscoop ha scelto La Tribuna di Treviso, forte delle sue radici, per comunicare i suoi 40 anni di eccellenza. Una campagna che ha visto per un’intera settimana piedoni e manchette annunciare l’evento, culminata con una pagina dedicata a raccontarne i momenti più emozionanti.
Un'occasione per rivivere insieme il significato di questa importante ricorrenza, il contributo dei nostri partner e la visione che ci guiderà nel futuro.

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“Festeggiare i 40 anni della nostrasocietà con tutti i protagonisti(dipendenti, collaboratori, partner) è stato un momento per noi a dir poco straordinario. Perché Publiscoop non è semplicemente un’azienda: per noi è davvero una famiglia che io sento di dover guidare più come un padre che come un capo. In questi anni e, in particolare, e soprattutto da quel fatidico 2020, abbiamo vissuto e superato non poche difficoltà garantendo a tutti i lettori e ai nostri clienti sempre e comunque i risultati attesi. Abbiamo fatto fatica, sì, ma ce l’abbiamo fatta. Ora vogliamo diventare ancora più attrattivi. Sia per le nuove leve, tutte da formare, sia per le persone che da anni vivono con noi questa avventura. Un’avventura che ci rende unici per capacità ed esperienza. E vogliamo ripartire da qui: dall’ascolto. Indirizzando le nostre energie 
ad ascoltare, comprendere e rispondere, in modo ancora più puntuale, alle più attuali esigenze dei nostri clienti, del settore e del mercato”.

A parlare è Maurizio Carettoni, amministratore unico del Gruppo editoriale Publiscoop all’indomani del grande evento organizzato in collaborazione con MasterWorks (masterworks.it, partner di riferimento per la progettazione, pianificazione e gestione di eventi aziendali con servizi “chiavi in mano” ad alto valore aggiunto) per celebrare il Quarantesimo della società. 

Un evento, appunto, “grande” sotto tutti i punti di vista, sia sotto il profilo organizzativo sia dal punto di vista della partecipazione. Oltre un centinaio, infatti, i presenti che il 6 settembre scorso sono giunti all’Asolo Golf Club di Cavaso del Tomba (in provincia di Treviso) e hanno preso parte al meeting e alla cena di gala, che ha visto in chiusura di serata uno spettacolo pirotecnico a dir poco suggestivo.

“Cresciamo, negli ultimi tre anni, del 38,4% - ha ribadito per l’occasione Maurizio Carettoni, anima e guida instancabile del Gruppo - Un segnale in netta controtendenza. Noi ci siamo, proprio come recitava la nostra suggestiva copertina di Platinum di marzo 2020. E non abbiamo paura di andare controcorrente ribadendo, ancora una volta, che il nostro primo grande amore è la carta: è da sempre la nostra vocazione, la missione nei confronti della quale nutriamo massimo rispetto. È proprio per questo che continuiamo a lavorare e a impegnarci affinché ogni nostro progetto di comunicazione sia davvero uno strumento di successo per i nostri clienti come per noi stessi: condividere gli obiettivi significa condividere la passione per tutto il nostro mondo”.

Numerosi sono stati gli spunti di riflessione emersi in occasione del Quarantesimo di Publiscoop: spunti che i tre soci - Maurizio Carettoni e Roberta Miglioranza sul palco e Franco Antonello in collegamento da Cape Town - hanno ben evidenziato, sintetizzando le tappe storiche della vita e del successo di questa società nata e cresciuta a Castelfranco Veneto e oggi dalle proiezioni senza confini, pur confermandosi saldamente legata al proprio territorio di origine.
Se per Franco Antonello Publiscoop è stato l’inizio di un sogno diventato realtà, grazie al quale è maturato e si è definito il suo spirito imprenditoriale basato su una innata capacità di intessere relazioni, per Roberta Miglioranza l’azienda è stata da subito una sfida prima di tutto personale. 

Entrata nel Gruppo nel 1996, è qui che Roberta Miglioranza ha messo alla prova innanzi tutto se stessa. Lei che, nel podcast “Coraggio da vendere” ideato da Publiscoop in partnership con Lime&Co, è stata descritta come “solida ancora anche nella tempesta”, ha ricordato infatti che “In questi quarant’anni di tempeste ce ne sono state tante: lavorative, societarie, personali, talvolta improvvise, altre volte dolorose. È la voglia di reagire che fa sempre la differenza”. Ma, ha sottolineato poi, “Sono quel senso di appartenenza e quell’affetto così forte che nutriamo per tutte queste persone che alla fine ci riporta sempre qui, a questo Gruppo”.